samedi 18 février 2012

La Commission européenne s'inquiète des déséquilibres aussi bien internes qu'externes de la France et de l'Italie

La Commission européenne a présenté un rapport d'alerte pour tenter d'identifier les dérives macroéconomiques des Etats membres. Douze pays, dont France et Italie, sont concernés dans ce travail destiné à repérer à travers plusieurs indicateurs (cf. ci-après) les déséquilibres potentiellement dangereux. En effet, la crise n'a pas seulement révélé que le Pacte de stabilité, qui interdisait l'endettement public et les déficits publics excessifs, n'avait pas fonctionné mais elle a aussi montré que les difficultés de la zone euro ne prenaient pas toujours racine dans la dette publique, mais aussi dans l'endettement privé des ménages et des entreprises. Toutefois, jusqu'à présent, la question de l'endettement privée ne semblait pas être extrêmement considérée vu le peu d'articles que ce soit dans la presse ou le manque d'informations à ce sujet. Et pourtant, la Commission signale bien dans ce même rapport (Les Echos, 15 Février) que l'endettement privé en France a atteint sa limite haute, c'est à dire 160% du PIB.

Les indicateurs permettant d'identifier les déséquilibres des pays membres (notamment dans notre cas France et Italie) selon le rapport de la Commission :
I- Indicateurs externes
A.Balance des paiements courants (en % du PIB)
B.Position extérieure nette (en % du PIB)
C.Part de marché à l'export (sur 5ans, en %)

II- Indicateurs internes
D.Coût unitaire du travail (sur 3ans, en %)
E.Prix des maisons (variations annuelle en %)
F.Crédit au secteur privé (flux, en % du PIB)
G.Dette du secteur privé (en % du PIB)
H.Dette publique (en % du PIB)
I.Taux de chômage (moyenne sur 3ans, en %)

La france est épinglée au niveau des critères suivants :
C -19,4%
D +7,2%
E +5,1%
F +2,4%
G +160%
H +82%

Note :les critères en gras sont les critères dépassant le seuil d'alerte. La Commission européenne tire donc la sonnette d'alarme en France pour ce qui concerne la balance des paiements courants, le taux de dette privée et celui de dette publique.

En italie, les déséquilibres les plus importants ne sont pas les mêmes que ceux de la France et concernent notamment les indicateurs suivants :
A -2,8%
B -23,9%
C -19%
D +7,8%
H +118%
I +7,6%
Concernant les indicateurs dépassant le seuil d'alerte (ceux en gras), sont visés, en France comme en Italie, les parts de marchés à l'export (-19,4% pour la France, -19% pour l'Italie) et le taux de dette publique. Toutefois, contrairement à la France, l'Italie n'a pas atteint le seuil d'alerte au niveau de sa dette privée.

vendredi 17 février 2012

Monti rinuncia alle Olimpiadi di Roma 2020 per motivi di bilancio


Il governo Monti ha deciso, che in questo momento l’Italia non può permettersi la candidatura, visti i troppi punti oscuri riguardo ai costi e in questo momento il Governo non ha possibilità di sostenere una mole finanziaria come quella dei giochi olimpici che graverebbe soprattutto sulle finanze italiane. Bisogna dire che il caso della Grecia non ci è estraneo. In effetti, si dice che la situazione della Grecia abbia origine proprio dalle Olimpiadi del 2004.
Comunque sia, in Italia non sono mancate repliche a questa decisione, primo fra tutti il sindaco di Roma Gianni Alemanno, propenso alla designazione ai giochi del 2020 della Capitale, favorevoli invece alla scelta del Primo Ministro il leader della Lega, Bossi e del Partito Democratico, Bersani.

mercredi 1 février 2012

Focus sulle agenzie di rating


Le agenzie di rating sono delle società private il cui obiettivo è di fornire analisi sulla solvibilità cioè la capacità di rimborsare i prestiti e l’interesse degli emittenti, pubblici e privati, di obbligazioni. Il risultato di queste analisi viene chiamato rating (valutazione). Le principali agenzie sono tutte statunitensi: Moody's, Standard & Poor's e Fitch.
Infatti il rating si divide in due principali categorie: il rischio commerciale ed il rischio paese, ma non misura altri tipi di rischi quale il rischio di tasso o di cambio, ecc.
La valutazione della capacità del debitore di far fronte al rimborso del proprio debito finanziario viene fornita ricorrendo ad una scala alfabetica che va da un valore massimo ad uno minimo. Ovviamente più è alto il rating, minore è il rischio di investimento.
Si può far risalire l'origine del rating con il documento "History of Railroads and Canals in the United States" (Storia finanziaria delle ferrovie e dei canali degli Stati Uniti), pubblicato da Henry Varnum Poor. Durante la sua vita Poor si batté affinché le aziende fossero obbligate a rendere pubblici I loro bilanci al pubblico e a possibili investitori. Colse questo appello il figlio Henry William, che insieme a Luther Lee Blake, un analista finanziario, crearono indici finanziari chiari e trasparenti, fino alla fondazione dell'agenzia di rating Standard & Poor's.

Creare un'agenzia europea di rating in grado di valutare in modo obiettivo l'Europa ?

In questo periodo di crisi e soprattutto dopo la bocciatura della Francia da parte da Standard & Poor's, queste agenzie fanno polemica. Per Mario Draghi, il presidente della Banca centrale, bisogna ridimensionare il peso delle agenzie. D'altronde, questi giorni è emersa l’idea di creare un’agenzia europea di rating. Anche se queste agenzie attuali pongono la questione della parzialità nell’attribuzione del rating, l'idea non sembra così pertinente. Oltre al controllo permanente e chiaramente consentito che deriverebbe della creazione di tale agenzia europea, un’agenzia di questo tipo, pubblica, non avrebbe alcun valore rispetto alle altre private e già esistenti. Nessuno ci si fiderebbe.